Associazione Pro Loco di Calvene


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Cenni Storici

Il Territorio

Incerto il significato del toponimo Calvene, che per qualche studioso significa "vena di acqua calda" e per qualche altro "chiave che porta verso la montagna" (da clavis); ma probabilmente il nome del nostro paese è da riferirsi a una "gens Calvena" che primeggiava nel territorio e che è ricordata in lapidi romane rinvenute nel Vicentino e nel Padovano.

Calvene vanta origini antichissime e anche qui, come a Chiuppano a Caltrano a Piovene a Lugo e a Santorso... furono trovate monete romane dell’età repubblicana e di quella imperiale; inoltre altri oggetti di interesse archeologico.

Dei due castelli eretti forse dai vescovi di Padova verso il 1000 rimangono solo i toponimi Castellaro (al centro del paese dove sorge la contrada omonima) e Rocca (monte a nord del paese che divide le due valli Chioda e Porca).

Le prime notizie certe di Calvene risalgono al 914.

E' poi ricordato più volte in documenti nel 1034, 1071, 1333.... con grafie diverse: Clavenis, Calvennis, Calvenum, Calvenna.In quello del 1071 un certo Giusto figlio di Martino, di nazione longobarda, donava i suoi beni siti in Calvene al convento padovano di S. Stefano. Nel 1288 Calvene fu dato in feudo dai Vescovi di Padova ai signori del luogo, che infine lo cedettero al comune di Vicenza: fu a quei tempi uno dei più importanti paesi del Vicentino, sia sul piano religioso che civile.


Panorama dai Binotti

Panorama dai Binotti

Municipio

Municipio

Lugo e Lonedo, soggetti nell’amministrazione a Calvene, si separarono da esso per diventare comuni autonomi verso il 1390. Nel 1500 anche Serra e Volpente vennero cedute a Lugo.

Nel 1404 anche Calvene passa sotto il dominio della Serenissima.

La peste che si abbattè sul paese nel 1575 fu ricordata in località Lazzaretto con il capitello, restaurato nel 1951, che ricorda anche il colera del 1837.

Non meno tristi sono i secoli XVII e XVIII in cui ripetutamente il nostro territorio conosce il flagello delle malattie e del banditismo.

Durante la dominazione francese fece parte del dipartimento del Bacchiglione e formò comune con Lugo.

Dopo l’Unità d’Italia e per decenni conobbe l’emigrazione, soprattutto in terre d’Oltremare.

Tra le opere pubbliche della seconda metà del 1800 e del primo 1900, oltre alla realizzazione della nuova chiesa, ricordiamo: il ponte sul Chiavona (1887, demolito) e quello sull’Astico (1907), le scuole elementari (1913) e l’asilo (dal 1914 al 1921). Il nostro centro fu anche uno dei primi ad avere l’elettricità.

Monte

La frazione Monte

Nella guerra del ‘15 - ‘18, Calvene, posto nelle immediate vicinanze del fronte, ebbe un ruolo di primaria importanza. La popolazione conobbe il profùgato a Bergamo, a Sondrio, a Cremona; il bestiame fu requisito, le scuole elementari vennero trasformate in ospedaletto da campo.A più riprese vi sostarono i fanti delle brigate Casale, Pavia, Cagliari, Ancona, Udine e nel ‘18 ebbero stanza un comando tappa inglese e un reparto di truppe francesi.

In quegli anni, inoltre, Calvene fu collegato a Marostica con una ferrovia che aveva il capolinea in località Val Savina-Vignola: qui e nei campi della vicina contrada Triboli erano sistemati enormi depositi di munizioni.

Una teleferica partiva dalla campagna Pasin, vicino ai depositi, passava sul Pian del Toto e arrivava a Castagnaroli e a Serona.

Un’altra portava direttamente a Granezza, dove erano acquartierate le retrovie del fronte. Venne anche aperta la "Strada della Salvezza", collegamento rapido con l’Altopiano, di vitale importanza proprio nei momenti più critici del conflitto.

Non va dimenticato infine che qui erano piazzate le batterie antiaeree, i prolungamenti di marina 149, gli obici da 305....

In questa guerra (conclusasi con la spagnola e qui a Calvene perfino con il colera, per fortuna circoscritto) si ebbero 40 caduti, ancor oggi ricordati in modo esemplare nel parco della rimembranza.

Dopo la prima e la seconda guerra (non meno dura per i sacrifici, i lutti, le rappresaglie) molti Calvenesi conobbero l’emigrazione verso l’Europa e i paesi d’Oltremare.

Informazioni tratte dal Libro "Dall'Astico all'Altipiano" di A. Brazzale de' Paoli


Il vecchio mulino ad acqua

Il vecchio mulino ad acqua (ora restaurato)

Nella sezione Documenti si possono scaricare documenti e ricerche storiche

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